Impianti dentali: quanto durano? L’impianto dentale è oggi la soluzione migliore in caso di mancanza di denti. Il paziente recupera perfettamente la funzionalità masticatoria e ritorna a sorridere, senza più disagi e imbarazzi. Certo, si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico che spesso fa sorgere nei pazienti molti dubbi. Una delle domande più frequenti riguarda la durata dell’impianto dentale. Dovrò cambiarlo? Dopo qualche anno, potrà darmi problemi?
Qualunque sia la causa dell’edentulia, cioè della mancanza di uno o più denti, è fondamentale intervenire velocemente. Con il passare del tempo si assiste infatti ad una progressiva modifica del tessuto osseo sottostante, con conseguente possibile alterazione delle funzionalità masticatorie.
Tra le soluzioni che possono essere proposte la protesi fissa su impianto è oggi quella in assoluto più consigliata e raccomandata dagli odontoiatri. Rispetto ad una protesi mobile, garantisce infatti stabilità, sicurezza, confort e un ottimo risultato estetico, del tutto naturale.
La protesi fissa su impianto diventa a tutti gli effetti il “nostro” dente. Ma per quanto tempo? Si potrà rovinare? Potrà dare problemi? Sono tante le domande che possono essere poste al dentista.
L’impianto dentale può durare per sempre?
Dipende dall’età del paziente. In una persona giovane, l’impianto dovrà essere sostituito, come accade per qualunque tipologia di protesi. Se l’intervento viene eseguito a 70 anni o più probabilmente sarà “per sempre”, a meno che non si verifichino rotture o patologie orali che ne compromettano la durata. A prescindere dall’età, la durata è comunque strettamente legata allo stile di vita e all’adozione di corretti comportamenti di igiene orale.
Per quanti anni è garantito l’impianto?
In base agli studi clinici, la letteratura scientifica definisce una durata di circa 10/15 anni. Si tratta di una stima media, condizionata dalla corretta manutenzione dell’impianto. Può durare molto meno, se non si rispettano le regole di igiene e può durare anche 20 anni se si mantengono scrupolosamente nel tempo le buone abitudini suggerite dall’odontoiatra.
Da che cosa dipende la durata dell’impianto?
Per salvaguardare al meglio la salute orale e preservare nel tempo il proprio impianto, è importante dedicare alla bocca una adeguata cura quotidiana e non dimenticare di programmare controlli periodici dal dentista.
Le buone pratiche per la pulizia quotidiana dell’impianto prevedono alcune semplici abitudini, come ad esempio quella di spazzolare i denti in maniera accurata almeno 3 volte al giorno e comunque dopo ogni pasto, di usare il filo interdentale una volta al giorno, evitare il fumo, eliminare o almeno limitare l’assunzione di zuccheri.
È inoltre fortemente consigliato effettuare visite di controllo indicativamente ogni 6 mesi e sottoporsi periodicamente alla pulizia professionale dal dentista. Una scarsa pulizia e l’accumulo di placca possono essere cause della perimplantite, un’infiammazione dei tessuti che, nel tempo, può portare alla distruzione dell’osso e quindi alla perdita dell’impianto.
Si può verificare il fallimento di un impianto?
Difficilmente può accadere se l’intervento è eseguito a regola d’arte e se il paziente è motivato e collaborativo. I fattori che incidono sul successo dell’impianto sono diversi: un ruolo decisivo spetta all’accuratezza della diagnosi pre-operatoria, della preparazione e del post intervento, all’esperienza e alla competenza del professionista, ai comportamenti del paziente (accurata igiene orale, no al fumo, corretta alimentazione).
Per questo è importante rivolgersi a professionisti qualificati, in grado di eseguire l’intervento al meglio e di seguire il paziente in tutte le fasi.
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